10.6.2019 – La mediazione raggiunta tra Lega e 5 stelle allungherà forse di qualche mese la vita del Governo ma certo non riduce le porcate e sicuramente ridurrà la vita di chi sta in un cantiere.
E’ quanto afferma Alessandro Genovesi, Segretario Generale della Fillea Cgil, che annuncia “siamo pronti a contenzioso diffuso per garantire sicurezza e lavoro regolare.”
Il segretario prosegue “continuiamo a chiedere al Parlamento di non votare il ritorno al massimo ribasso, la liberalizzazione dei sub-appalti nei consorzi o l’aumento della percentuale negli altri casi, il ritorno al General Contractor, la privatizzazione di fatto della progettazione perché sarà impossibile per una stazione appaltante pubblica priva di personale tecnico portarla avanti, la riduzione delle spese per la sicurezza (che finiscono nell’offerta complessiva), il ritorno alla spesa allegra e quindi alla lievitazione dei costi e alle incompiute”.
“Come sindacato, dobbiamo attrezzarci subito – prosegue il numero uno degli edili Cgil – per una nuova stagione di accordi, a livello territoriale e con le stazioni appaltanti pubbliche, per ridurne al massimo gli effetti negativi, soprattutto in termini di rispetto dei contratti di lavoro, lotta al massimo ribasso, tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.”
Da Genovesi l’appello quindi “alle grandi stazioni appaltanti, ai Sindaci, ai Presidenti di Regione per una nuova stagione di protocolli che valorizzino e tutelino il lavoro, la sicurezza, la legalità. Come Fillea Cgil già nei prossimi giorni inoltre ci attrezzeremo per rafforzare le nostre capacità di vertenza sindacale, ma anche legale, attivando al massimo i nostri Rappresentanti per la Sicurezza, i nostri avvocati, tutte le nostre strutture, perché una cosa è certa: mentre non si aprirà un solo cantiere in più aumenteranno i casi di infortunio e di lavoro irregolare e quindi aumenteranno i casi di denunce, vertenze sul rispetto dei contratti di lavoro, attivazione delle responsabilità in solido. Per la Fillea la battaglia non si fermerà anche qualora il Parlamento italiano dovesse, per meri interessi di poltrona, dare il via libera a questo sblocca-porcate” conclude Genovesi.