Federazione Italiana dei Lavoratori del Legno, Edilizia e Affini
Città Metropolitana di Milano

massimo-bonini_187210.12.2015 – Massimo Bonini, 41 anni, milanese, diploma magistrale, è da oggi il nuovo segretario generale della Camera del Lavoro di Milano, in sostituzione di Graziano Gorla, chiamato a Roma a ricoprire un incarico nazionale. L’assemblea generale della Camera del Lavoro di Milano lo ha eletto stamattina (10 dicembre)  con 114 voti a favore, corrispondenti all’81% dei votanti che sono stati 140.

Bonini inizia nel 2000 l’attività sindacale come delegato di un’azienda nel settore dei call center. Nel 2003 entra nell’apparato politico della Filcams Cgil Milano con l’incarico di seguire le aziende del terziario nella zona di Lambrate.

Nel 2009 entra a far parte della segreteria milanese e regionale della Filcams e si occupa dei settori della grande distribuzione organizzata, dell’ abbigliamento-moda, del turismo, seguendo le principali aziende del settore come la Rinascente, il gruppo Coin, Zara, Metro Cash&Carry. Nel corso della sua esperienza ha modo di seguire anche i temi di politiche giovanili, alte professionalità e politiche europee.

Nel 2014 diventa segretario generale della Filcams, una delle categorie con più lavoratori attivi in Camera del Lavoro, dove si fa interprete di significativi cambiamenti così come sono avvenuti anche in città. Basti pensare all’Esposizione Universale.

“Ha grande curiosità dei processi di cambiamento, non solo per quelli già avvenuti ma anche per quelli che continueranno ad esserci. È la raffigurazione del rinnovamento con modalità di lavoro nuove che anche noi stiamo cercando di attuare“, ha detto il segretario generale della Cgil Susanna Camusso nel proporre la sua candidatura a ricoprire questo importante incarico.

Il neo-segretario ha voluto indirizzare un ringraziamento a tutti coloro che hanno lavorato per arrivare a questo risultato: “Non è il momento dei personalismi – ha dichiarato –, I tempi che viviamo, difficili e complessi da interpretare, si affrontano all’opposto di come ci vorrebbero far credere. Sarà vincente il collettivo e le parole d’ordine con le quali ho chiesto il voto: lavoro, sperimentazione, rinnovamento continuo, concretezza, coinvolgimento, valorizzazione delle competenze e continuo ascolto”.

 

(da Rassegna.it)